Ti sarà capitato di rovistare in un cassetto e trovare quei vecchi gettoni telefonici SIP, pesanti, freddi, con i numeri impressi come una piccola password del passato. E lì nasce la domanda che accende la curiosità: “E se avessero questa data e valessero tantissimo?”. La risposta è sì, può succedere, ma solo in casi precisi, e quasi mai per “magia” della data da sola.
La “data” che conta davvero, e come leggerla
La prima scoperta, spesso sorprendente, è che molti gettoni riportano una sigla a quattro cifre (tipo 6504, 7412, 7809). Di solito indica anno e mese di coniazione, e quindi è un indizio utilissimo, ma non basta.
Perché il valore nasce dall’incrocio di quattro fattori:
- Sigla/serie (le quattro cifre e le varianti note)
- Rarità (tiratura bassa, emissioni particolari)
- Stato di conservazione (usura minima, rilievi netti, patina gradevole)
- Logo presente o assente (alcune assenze sono ricercatissime)
In pratica, due gettoni con la stessa “data” possono valere cifre totalmente diverse.
Quando la data fa davvero la differenza: i pezzi più antichi
Se parliamo di gettoni molto vecchi, qui la “data” può diventare esplosiva. I primi gettoni italiani legati alle compagnie telefoniche storiche sono considerati pezzi da collezione di alto livello, quasi da vetrina.
Esempi spesso citati tra i più rari:
- STIPEL 1927
- TIMO 1928
- TELVE 1932
In condizioni eccellenti, questi gettoni possono arrivare a cifre importanti, anche oltre i 1.000 euro nei casi migliori. Non è la norma, ma è uno di quei casi in cui la data non è solo un dettaglio: è la chiave.
L’epoca più comune: SIP/ESM dal 1959 al 1982 (e perché quasi sempre valgono poco)
Qui arriva la parte che “sblocca” tante illusioni. La grande maggioranza dei gettoni coniati tra 1959 e 1982, il periodo più diffuso per i gettoni SIP/ESM, ha un valore collezionistico basso. Spesso si parla di 1–5 euro a pezzo, e solo se sono messi bene.
Perché? Perché ne circolavano tantissimi. Sono oggetti nostalgici, sì, ma poco rari.
Eppure, proprio in questa fascia “comune” si nascondono le eccezioni che fanno impazzire i collezionisti.
Le eccezioni che fanno salire il prezzo: sigle, varianti e logo “mancante”
Se vuoi capire se il tuo gettone è uno di quelli speciali, guarda con attenzione:
- la sigla (le quattro cifre)
- il logo (ESM, IPM, UT, CMM e simili), e soprattutto se manca dove dovrebbe esserci
- eventuali errori di fabbricazione o differenze di conio
Alcune sigle vengono spesso considerate “calde” perché associate a rarità o varianti richieste, per esempio:
- 6504 (in alcune varianti ESM senza logo)
- 7110
- 7304
- 7412
- 7704
Non significa che ogni 7304 valga una fortuna, significa che vale la pena controllare bene la variante specifica e la conservazione. In certi casi, alcune versioni senza logo sono state proposte anche a centinaia di euro, ma la conferma passa quasi sempre da confronto con vendite reali e da una verifica accurata.
Una mini guida pratica (senza perdersi)
Quando ne hai uno in mano, fai così:
- Leggi la sigla a quattro cifre e annotala.
- Osserva il logo, verifica se è presente, assente, anomalo o poco marcato.
- Valuta l’usura, controlla bordi, graffi, schiacciamenti, nitidezza dei rilievi.
- Confronta con vendite effettive, non solo con richieste “fantasiose”.
- Se sospetti un pezzo raro, considera una stima da un esperto di numismatica.
Tabella rapida: cosa aspettarsi (valori indicativi)
| Categoria | Cosa guardare | Fascia tipica |
|---|---|---|
| Comuni SIP/ESM 1959-1982 | sigle diffuse, logo standard, usura normale | 1–5 € |
| Varianti ricercate | sigle note, assenza logo, errori | da decine a centinaia |
| Antichi e rarissimi (anni 20-30) | STIPEL, TIMO, TELVE, alta qualità | fino a oltre 1.000 € |
Quindi, qual è “questa data” che vale tantissimo?
Se intendi una data che da sola fa davvero la differenza, le più “potenti” sono quelle molto antiche, come 1927, 1928, 1932, legate alle prime emissioni. Se invece hai un gettone SIP/ESM con una data tipo 6504 o 7412, il potenziale c’è solo se coincide con varianti rare, soprattutto il dettaglio cruciale, il logo mancante o un’anomalia di conio.
In altre parole, non è un colpo di fortuna cieco: è un piccolo lavoro da detective. E sì, quando i dettagli si allineano, quel gettone dimenticato può diventare tutt’altro che “un euro e via”.




