L’“allerta servizi elettrici” suona sempre un po’ come una sirena in lontananza, non perché stia per succedere qualcosa di misterioso, ma perché nella bolletta basta un numero che cambia e ti ritrovi a fare conti mentali davanti al contatore. Nel 2025, infatti, alcune novità hanno davvero spostato gli equilibri, soprattutto per chi è rimasto nel servizio di Maggior Tutela ed è considerato cliente vulnerabile.
Il punto chiave: cosa cambierà davvero nelle bollette
La variazione più evidente arriva dagli aggiornamenti trimestrali: l’energia elettrica non è un prezzo fisso scolpito nella pietra, ma un mosaico di componenti che si muovono, a volte tutte insieme.
In sintesi:
- a inizio 2025 c’è stato un aumento marcato per i vulnerabili in Maggior Tutela,
- da aprile 2025 è stata indicata una riduzione parziale,
- il tutto è legato, in modo più diretto di quanto sembri, all’andamento del gas naturale e dei prezzi all’ingrosso.
Gennaio 2025: l’aumento che molti hanno “sentito” subito
Dal 1° gennaio 2025 il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il “cliente tipo” vulnerabile servito in Maggior Tutela è salito in modo significativo: +18,2%, con un prezzo intorno a 31,28 cent€/kWh (tasse incluse).
Per capirci senza formule, è come se la stessa abitudine di consumo, luci, cucina, elettrodomestici, avesse improvvisamente un “pedaggio” più alto. Non cambia il tuo modo di vivere la casa, cambia il costo unitario di ciò che usi.
Perché aumenta l’elettricità se si parla sempre di gas?
Qui sta uno dei passaggi più controintuitivi. Anche se paghi la corrente, una parte importante del prezzo segue la scia del gas, perché in Italia una quota rilevante di elettricità viene prodotta con centrali a gas e perché i mercati energetici sono intrecciati.
In più, contano:
- la stagionalità (in inverno la domanda cresce e i prezzi possono irrigidirsi),
- la volatilità dei mercati all’ingrosso,
- le tensioni internazionali che rendono il “termometro” energetico più nervoso.
Aprile 2025: la correzione, più leggera ma concreta
Dal 1° aprile 2025, per i vulnerabili in Maggior Tutela, è stata prospettata una diminuzione, nell’ordine di circa -2,4%. Non è un ribaltamento, però è un segnale: quando la materia prima scende e alcune voci (come certi oneri di sistema) si alleggeriscono, la bolletta respira.
Nello stesso periodo sono state citate anche misure di supporto, come contributi straordinari e meccanismi di bonus legati alla condizione economica (ad esempio ISEE basso), pensati per proteggere chi è più esposto agli scossoni.
Chi è davvero coinvolto: la parola “vulnerabili” conta
La platea più interessata è quella dei clienti considerati vulnerabili e rimasti nel perimetro della Maggior Tutela, parliamo di milioni di utenze. Vulnerabile, in pratica, non è un’etichetta astratta: significa avere requisiti specifici (sociali, anagrafici o di salute) che danno accesso a tutele dedicate.
Se ti riconosci in questa categoria, vale la pena verificare attentamente la dicitura in bolletta o nell’area clienti del tuo fornitore.
Dentro la bolletta: le voci che fanno oscillare il totale
Per leggere i cambiamenti senza farsi ingannare dal totale, è utile “spacchettare” mentalmente la bolletta. Le macro componenti sono:
- Spesa per la materia energia (è la parte più sensibile ai mercati)
- Trasporto e gestione contatore
- Oneri di sistema
- Imposte
È soprattutto la prima voce a muovere l’ago, ma anche le altre possono aggiungere o togliere peso in certi trimestri.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi: volatilità, ma con spiragli
Nel 2024 e 2025 i prezzi all’ingrosso sono rimasti irregolari, e l’Italia tende ad avere valori medi elevati rispetto ad altri mercati europei. Detto questo, in alcuni periodi del 2025 si sono visti segnali di raffreddamento del PUN, il prezzo di riferimento all’ingrosso, che può tradursi in bollette meno pesanti con un po’ di ritardo.
Tre mosse pratiche per non subire le novità
Se vuoi sentirti più in controllo, senza diventare un tecnico, prova così:
- Controlla se sei in Maggior Tutela e se rientri tra i vulnerabili (fa la differenza).
- Leggi il costo al kWh e confrontalo tra trimestri, non solo il totale.
- Valuta il tuo profilo di rischio: un prezzo fisso può dare stabilità, un prezzo variabile può convenire quando i mercati scendono.
E se ti stai chiedendo chi regola questi passaggi, la risposta è ARERA, l’Autorità che aggiorna e disciplina le condizioni dei servizi energetici.
Alla fine, l’allerta non è un panico da bolletta, è un invito a leggere meglio i segnali: nel 2025 la corrente cambia prezzo, ma chi capisce “perché” riesce anche a scegliere “come” reagire.




