Quando senti “crisi del mercato immobiliare” ti viene subito voglia di rimandare tutto, eppure la domanda resta lì, insistente, quasi personale: conviene ancora comprare casa nel 2025? La risposta non è un sì o un no secco, è più simile a una mappa con strade che si aprono solo per alcuni profili e in certe zone.
Cosa sta succedendo davvero nel 2025
Il mercato italiano è in una fase di transizione, un po’ come quando il tempo cambia e non sai se portare l’ombrello. Dopo un 2024 difficile (con un calo delle transazioni stimato tra il 7% e il 13%), nel 2025 si intravede una ripresa parziale delle compravendite, con previsioni attorno a 750.000-770.000 transazioni, cioè un +4,5% fino a circa +6,9% (a seconda delle fonti).
E i prezzi? Non crollano in modo generalizzato. In media oscillano tra stabilità e lieve crescita, spesso tra +1,1% e +3,9%, ma con differenze fortissime tra città e provincia.
Il punto chiave è che la domanda c’è, l’offerta no, soprattutto per immobili ristrutturati, efficienti e di taglio piccolo o medio. Risultato: chi cerca “la casa giusta” se la vede sfilare davanti, e chi vende bene tende a tenere il prezzo.
Le cause che rendono l’acquisto più duro (soprattutto con mutuo)
Qui si entra nella parte più concreta, quella che senti sul conto corrente. I freni principali nel 2025 sono:
- Tassi di interesse elevati, che abbassano la capacità di acquisto: una rata da 600 euro oggi “compra” molto meno capitale rispetto a due anni fa (nell’ordine di 150.000 euro invece di 200.000, a parità di condizioni).
- inflazione che negli anni recenti ha eroso il potere d’acquisto più di quanto siano cresciuti gli stipendi (in alcune stime +3,2% salari contro +5,5% prezzi).
- Costi di ristrutturazione ancora alti, con impatti importanti sul budget complessivo (si parla anche di +23,5% in certe voci e fasi di lavoro).
- Incertezza macro (energia, geopolitica) che rende le famiglie più caute e le trattative più lente.
Se stai comprando con mutuo, è qui che spesso “si rompe l’incantesimo”: non perché comprare sia sempre sbagliato, ma perché ogni euro di rata pesa di più e lascia meno margine per imprevisti.
Dove i prezzi salgono e dove invece si aprono opportunità
La fotografia cambia in base alla zona. Nelle grandi città, soprattutto nelle aree centrali, la spinta può arrivare anche da domanda internazionale e da segmenti di fascia alta.
| Zona | Trend prezzi 2025 | Quando può convenire |
|---|---|---|
| Grandi città (Milano, Roma) | spesso +5% fino a +7,3% in aree centrali | convenienza bassa se sei molto dipendente dal mutuo, serve prudenza |
| Periferie e alcune aree del Nord (anche Torino) | stabili o in lieve calo | convenienza media se compri per restare molti anni |
| Sud, province, aree interne, zone rurali | stabili o in calo più marcato | convenienza alta se cerchi prezzo basso e potenziale recupero |
| Turistico, borghi, “green” | in aumento in varie località | convenienza alta se hai un piano di rendita o uso flessibile |
Allora, conviene? Sì, ma solo in casi specifici
Nel 2025 comprare casa tende a essere conveniente solo in scenari mirati:
- Hai liquidità solida e puoi ridurre o evitare il mutuo, oppure scegliere un finanziamento più leggero.
- Stai puntando su zone depresse o rurali, dove i prezzi sono più trattabili e la concorrenza è minore.
- Valuti aree turistiche con domanda di affitti breve o medio termine, ma con conti realistici (stagionalità, spese, gestione).
- Trovi un immobile con buon potenziale di efficientamento energetico, perché nel medio periodo incide su bollette, rivendibilità e appetibilità.
Se invece il tuo piano è “compro comunque in città perché ho paura che salga ancora”, e lo fai con una rata già tirata, allora spesso conviene aspettare, negoziare con calma, e monitorare l’evoluzione dei tassi e dei dati ufficiali (ad esempio OMI e Bankitalia).
Uno sguardo al 2026: perché tanti parlano di assestamento
Il 2025 sembra un anno di equilibrio instabile, con possibili aggiustamenti nelle aree surriscaldate. La ripartenza più convincente, per molti analisti, potrebbe arrivare nel 2026, con volumi che tornano verso 800.000 compravendite e prezzi più dinamici in media.
La conclusione, però, è semplice e rassicurante: non esiste “il momento perfetto” per tutti. Esiste il tuo momento, quando rata sostenibile, zona scelta bene e orizzonte di lungo periodo si incastrano. E in questa crisi, paradossalmente, chi compra con lucidità può trovare proprio lo spazio che cercava.




