Allerta banconote da 20 euro: controlla subito se c’è questo simbolo, ecco cosa significa

Ti è mai capitato di ricevere una banconota da 20 euro e, per un attimo, chiederti se fosse davvero buona? Succede più spesso di quanto si dica, anche perché proprio le banconote da 20 euro sono tra le più contraffatte (circa il 35% dei falsi). La verità, però, è che non esiste un singolo “simbolo di allerta” magico. Esistono segnali, dettagli, piccole incongruenze. E se sai dove guardare, te ne accorgi in pochi secondi.

Il “simbolo” che spaventa tutti: la scritta Specimen

Partiamo da quello che, quando c’è, salta all’occhio subito: “Specimen”.

Se trovi una scritta grande, spesso diagonale, su uno o entrambi i lati, non stai necessariamente guardando un falso “classico”. Stai guardando un campione usato per dimostrazioni, formazione o test. Il punto è semplice e un po’ brutale: non è valida per la circolazione. Tradotto, al supermercato non la possono accettare, e tu non dovresti prenderla “tanto vale lo stesso”.

In pratica, quel simbolo significa: “questa banconota non è denaro spendibile”.

I controlli rapidi che salvano più spesso (senza paranoia)

Il metodo più affidabile è sempre quello suggerito anche dalle autorità: tocca, guarda, inclina. È il modo più realistico per proteggersi nel quotidiano, senza trasformarsi in investigatori.

Ecco i controlli essenziali sulle banconote serie Europa (quelle più recenti, progettate proprio per essere più difficili da copiare).

1) Filigrana (controluce)

Mettila controluce e cerca tre cose:

  • il ritratto di Europa
  • la cifra 20
  • una zona chiara tipo “finestra”

Se la filigrana è piatta, confusa, oppure sembra stampata invece che “incorporata”, è un campanello d’allarme.

2) Striscia olografica (a destra)

Inclina la banconota: nella striscia devono comparire elementi che cambiano, come:

  • il ritratto di Europa
  • €20
  • un portale, il simbolo €

Qui i falsi spesso “tradiscono” una rigidità: l’effetto c’è, ma è povero, poco nitido, quasi appiccicato.

3) Numero verde smeraldo (in basso a sinistra)

Questo è uno dei controlli più immediati. Muovendo la banconota, il numero crea un effetto luminoso che “scorre” verticalmente. Se resta fermo, o il verde è spento e piatto, meglio fermarsi un secondo in più.

4) Rilievi al tatto

Le banconote vere hanno elementi in rilievo, specialmente su numeri e bordi. Passa il polpastrello: deve esserci una sensazione netta, non una semplice stampa liscia.

5) Reazione a UV (se hai una lampada)

Non serve in strada, ma a casa o in negozio aiuta: sotto UV alcune parti si illuminano in modo specifico, altre restano scure. Se “brilla tutto” come un foglio fluorescente, è sospetto.

Quando un simbolo è “sospetto” (davvero)

Più che un singolo segno, devi cercare anomalie:

  • simboli sfocati o fuori registro (come se i colori non fossero allineati)
  • inchiostro eccessivo, sbavature, contorni troppo spessi
  • ologrammi che non cambiano bene con l’inclinazione
  • assenza di dettagli fini (linee sottili che diventano macchie)

Se ti viene quel dubbio fastidioso, di solito c’è un motivo.

E se invece fosse un “tesoro”? Il caso degli errori e delle serie particolari

Qui arriva la parte che sorprende: non tutto ciò che appare strano è una truffa. Alcune banconote con errori di stampa (difetti evidenti, dettagli mancanti, disallineamenti insoliti) o combinazioni rare di codici possono diventare collezionabili. In certi casi, il valore può salire molto.

La regola pratica è questa: se la banconota sembra autentica nei sistemi di sicurezza, ma ha un dettaglio “anomalo”, potrebbe essere un errore raro. E gli errori rari, nel mondo della numismatica, fanno gola.

Cosa fare se hai dubbi (senza rischiare)

  • Confronta con un 20 euro sicuramente autentico, stesso tipo e stessa serie.
  • Se la banconota ti sembra sospetta, non accettarla e stop.
  • Se ce l’hai già in mano, la cosa più sensata è portarla in banca per una verifica, soprattutto se hai il dubbio Specimen o un’anomalia marcata.

Alla fine, il punto non è farsi prendere dall’allarme, ma sapere dove guardare. Con pochi controlli mirati, nel 90% dei casi capisci subito se quel 20 euro è tranquillo, o se è meglio non farlo entrare nel portafoglio.

Bolzano1250News

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