Se ti sei chiesto quanto guadagna davvero un rappresentante di commercio, probabilmente hai già incontrato numeri che sembrano parlare di due lavori diversi: da una parte cifre “normali”, dall’altra guadagni che fanno alzare il sopracciglio. La verità è che la cifra reale esiste, ma è una media prudente dentro una forbice enorme, e soprattutto cambia tantissimo a seconda di come lavori, cosa vendi e quanto sei già “dentro” al mercato.
La cifra reale che torna più spesso (e perché è credibile)
Quando si mettono insieme le principali rilevazioni online e i dati riportati da portali di lavoro e analisi salariali, la media prudente per un profilo “standard” in Italia tende a gravitare intorno a 1.650 euro netti al mese, che corrispondono grossomodo a 30.000–31.000 euro lordi annui.
Poi però succede la parte interessante: molte piattaforme mostrano anche medie più alte, spesso tra 2.500 e 3.000 euro netti al mese per chi ha esperienza, un buon portafoglio clienti e lavora in un settore generoso. E non è fantascienza vedere range annui che vanno da circa 18.000 euro lordi fino a oltre 72.000 euro lordi, con punte superiori per chi vive di provvigioni importanti.
Se dovessi darti un numero “da bar” che non tradisce la realtà, direi questo: 1.650 netti è un buon riferimento per non illudersi, mentre 2.500–3.000 netti è un obiettivo realistico per chi costruisce continuità e metodo.
Perché la forbice è così ampia (e non è solo fortuna)
La variabilità non dipende solo dal “saper vendere”. Dipende dall’architettura del lavoro.
- Tipo di mandato: monomandatario (una sola azienda) o plurimandatario (più mandati) cambia dinamiche, volumi e rischi.
- Struttura del compenso: fisso, rimborso spese, premi, oppure quasi tutto variabile.
- Valore medio dell’ordine: vendere macchinari o software enterprise non è come vendere prodotti a rotazione veloce.
- Area geografica: l’area geografica conta, alcune zone del Nord mostrano spesso medie più alte.
- Ciclo di vendita: se incassi subito o dopo mesi, il tuo “netto mensile” può essere una montagna russa.
E poi c’è la parte che molti scoprono dopo: i costi.
Dipendente o libero professionista: stesso mestiere, numeri diversi
Qui si gioca la partita più concreta. Il rappresentante “dipendente” ha in genere una busta paga più prevedibile, con contributi e tutele gestite dal datore di lavoro (e spesso auto o rimborsi).
L’agente con partita IVA invece può guadagnare molto di più, ma paga il prezzo dell’autonomia:
- tasse e contributi
- auto, carburante, manutenzione
- telefono, strumenti, eventuale CRM
- pasti, trasferte, fiere
- tempi morti (che nessuno rimborsa)
Ecco perché due persone che “fatturano uguale” possono ritrovarsi con un netto molto diverso.
Una regola semplice per stimare il tuo guadagno (prima di buttarti)
Se vuoi un calcolo rapido, io partirei così:
- Stima le vendite mensili realistiche (non quelle sognate).
- Applica la percentuale di provvigione.
- Sottrai costi fissi (auto, assicurazioni, strumenti) e costi variabili (trasferte).
- Considera un margine per tasse e contributi (che cambiano in base al regime e alla situazione personale).
Il punto non è azzeccare l’euro, è capire se stai costruendo un lavoro sostenibile.
Esempi rapidi (per “sentire” i numeri)
| Profilo | Scenario tipico | Risultato plausibile |
|---|---|---|
| Inizio carriera | poche zone coperte, clienti da creare, variabile alto | 18.000–30.000 lordi/anno |
| Profilo medio | clienti ricorrenti, agenda piena, costi sotto controllo | 30.000–45.000 lordi/anno (spesso vicino a 1.650 netti/mese) |
| Senior con portafoglio | clienti grandi, rinnovi, cross-sell, settore remunerativo | oltre 50.000–72.000+ lordi/anno (spesso 2.500–3.000 netti/mese o più) |
Cosa guardare prima di firmare (per non “perdere soldi lavorando”)
- Percentuale di provvigioni e quando vengono pagate (alla firma, alla consegna, all’incasso).
- Esistenza di un minimo garantito o di un fisso.
- Rimborso spese reale (non “a voce”).
- Esclusiva territoriale e qualità dei lead.
- Margini del prodotto, perché determinano quanto l’azienda può spingere sui premi.
La cifra reale che pochi conoscono, alla fine, non è un segreto magico: è che la media esiste, ma conta meno del tuo modello di lavoro. Se imposti bene mandato, costi e pipeline, quel numero smette di essere una lotteria e diventa una strategia.




