L’errore banale che fai con i termosifoni e che raddoppia la bolletta del riscaldamento

Ti è mai capitato di uscire “solo mezz’ora” e spegnere tutto, convinto di fare la cosa più furba, per poi rientrare infreddolito e sparare i termosifoni al massimo? Ecco l’errore banale con i termosifoni che, nella pratica, può raddoppiare la bolletta del riscaldamento: l’uso a strappi, stop totale e ripartenza aggressiva.

L’errore che pesa davvero: spegni e poi “tutto a manetta”

L’idea sembra logica, se non sono in casa non scaldo. Il problema è cosa succede dopo. Spegnendo completamente per assenze brevi, la casa scende di temperatura, muri e arredi si raffreddano, l’umidità si fa sentire. Quando rientri e alzi al massimo, l’impianto deve recuperare un grande “vuoto termico”, lavorando più a lungo e più intensamente.

Molte fonti divulgative arrivano a dire che questo comportamento può far salire i consumi anche fino al doppio rispetto a una gestione più regolare. Non perché il riscaldamento “impazzisca”, ma perché stai chiedendo al sistema il lavoro più faticoso, riportare un ambiente freddo a una condizione confortevole, e farlo in fretta.

Cosa fare invece (senza vivere in maglione)

  • Se esci per poco, non spegnere, abbassa di 1 o 2 gradi.
  • Punta a una temperatura stabile, spesso 19–20 °C sono un buon compromesso.
  • Usa programmazione e valvole termostatiche, se le hai, così non devi “ricordarti” nulla.
  • Se hai un termostato ambiente, sfruttalo come regista, non come interruttore.

Il secondo errore più comune: coprire o ostruire i termosifoni

Qui ci caschiamo in tanti, anche senza accorgercene. Una tenda pesante che scende davanti al radiatore, un divano appoggiato troppo vicino, panni ad asciugare proprio sopra. Risultato: l’aria calda non circola bene, il calore resta intrappolato, e tu alzi la temperatura pensando che “non scaldi”.

In alcuni casi la perdita di efficienza può essere enorme, fino al 40–50%. Tradotto, stai pagando per scaldare un angolo dietro la tenda.

Mini regola pratica: lascia almeno 10 cm liberi davanti, e niente “coperte” sopra.

Manutenzione ignorata: aria nei radiatori e pressione fuori range

C’è un segnale che riconosco subito quando entro in una casa: radiatori caldi sotto e tiepidi sopra. Spesso è aria intrappolata. L’impianto funziona, ma male, e quindi consuma di più.

Altrettanto importante è la pressione della caldaia: in molte abitazioni il range tipico sta intorno a 1–2 bar (a impianto freddo). Se sei fuori valore, il rendimento può peggiorare.

Checklist veloce (5 minuti che valgono una giornata di comfort)

  1. Controlla se alcuni radiatori scaldano “a chiazze”.
  2. Spurga l’aria quando serve (soprattutto a inizio stagione).
  3. Verifica la pressione e riportala nel range consigliato dal produttore.
  4. Programma una revisione periodica, perché un impianto pulito rende di più.

Finestre aperte e gradi di troppo: il classico “spreco invisibile”

Aprire per cambiare aria è giusto, ma farlo con il riscaldamento acceso e per molto tempo è come lasciare il rubinetto aperto mentre ti insaponi le mani. Inoltre, ogni grado oltre i 20 °C può aumentare i consumi di circa 5–7%. Sembra poco, ma alla fine del mese si sente.

Una strategia semplice

  • Arieggia in modo rapido, 5–10 minuti, meglio se creando corrente.
  • Poi richiudi e lascia che l’impianto lavori in modo regolare, senza picchi.

In due righe: come tagliare la bolletta senza patire freddo

Se vuoi un risultato immediato, ricordati questo: evita lo spegnimento totale per assenze brevi e smetti di “soffocare” i termosifoni con tende, mobili e panni. La casa non va domata a frustate, va accompagnata con una temperatura moderata e costante. Il comfort migliora, e la bolletta smette di sorprendere.

Bolzano1250News

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