Bonus acqua potabile 2026: come funziona e come richiederlo

C’è un momento, di solito davanti al rubinetto di casa, in cui la domanda arriva da sola: “Posso migliorare l’acqua che bevo senza spendere una fortuna?”. Il Bonus Acqua Potabile 2026 nasce proprio per questo, e se ne parla sempre di più perché promette un aiuto concreto, un credito d’imposta del 50%, per chi decide di installare sistemi che rendono l’acqua più gradevole e, spesso, più “su misura”.

Che cos’è davvero il Bonus Acqua Potabile 2026

In parole semplici, è un incentivo che ti riconosce un credito d’imposta pari al 50% delle spese documentate sostenute per acquistare e installare impianti dedicati al miglioramento dell’acqua potabile. Non è uno sconto immediato alla cassa, ma un beneficio che recuperi tramite la dichiarazione dei redditi.

I massimali sono la prima cosa da fissare bene in testa:

  • Persone fisiche: fino a 1.000 euro per ogni unità immobiliare
  • Imprese, professionisti, enti: fino a 5.000 euro

Il risultato pratico? Se rientri nel tetto massimo e le risorse disponibili lo consentono, puoi recuperare una quota importante di quanto hai speso per rendere più “buona” l’acqua del rubinetto.

Chi può richiederlo (e chi spesso si dimentica di poterlo fare)

La platea è più ampia di quanto molti pensino. Possono accedere:

  • Famiglie e persone fisiche, anche se non proprietarie (quindi inquilini o comodatari)
  • Imprese e professionisti
  • Enti non profit e associazioni

L’elemento chiave è essere contribuenti soggetti a imposte come IRPEF o IRES e sostenere la spesa su un immobile posseduto o detenuto regolarmente.

Un dettaglio che sembra noioso, ma spesso fa la differenza: conviene verificare la regolarità contributiva e soprattutto la conformità dell’impianto alle norme tecniche nazionali. In pratica, deve essere un’installazione “fatta bene”, con documenti e fatture in ordine.

Cosa copre il bonus (e cosa no)

Qui è facile fare confusione, quindi meglio essere molto concreti. Rientrano nel bonus le spese per:

  • filtri e sistemi di filtraggio
  • depuratori e dispositivi di trattamento
  • sistemi di microfiltrazione
  • impianti con mineralizzazione
  • dispositivi di raffreddamento
  • sistemi con addizione di CO2 alimentare (per l’acqua frizzante)

In generale, l’idea è incentivare soluzioni che migliorano la qualità percepita dell’acqua e riducono il consumo di bottiglie, con un effetto pratico anche sulla gestione quotidiana.

Attenzione: non è il Bonus Sociale Idrico

Questo è l’equivoco numero uno. Il Bonus Sociale Idrico non riguarda impianti, filtri o installazioni. È un’agevolazione che riduce la bolletta per chi ha un ISEE basso (con soglie più alte per famiglie numerose). Se ti interessa installare un sistema di filtraggio, quello che stai cercando è il Bonus Acqua Potabile, non il bonus in bolletta.

Come richiederlo nel 2026, passo dopo passo

Immagina la procedura come una piccola checklist, semplice ma rigorosa. Ecco il percorso più lineare:

  1. Verifica i requisiti
    Controlla di rientrare tra i beneficiari (persona fisica, impresa o ente) e che l’immobile sia detenuto regolarmente. Se hai dubbi, meglio chiarirli prima di spendere.

  2. Sostieni la spesa e conserva tutto
    Acquista e fai installare il dispositivo idoneo. Tieni da parte:

  • fatture o documenti commerciali
  • pagamenti tracciabili (questa parte è fondamentale)
  1. Compila l’istanza
    Di solito l’istanza si invia tramite i moduli e i servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Qui conviene non andare “a memoria” e usare sempre le istruzioni ufficiali aggiornate.

  2. Usa il credito in dichiarazione
    Il credito si utilizza in dichiarazione dei redditi. Un punto importante, spesso sottovalutato: l’importo effettivamente riconosciuto può dipendere dal rapporto tra le richieste totali e le risorse stanziate, secondo le comunicazioni ufficiali.

La cosa più importante da fare adesso

Per il 2026, la regola d’oro è questa: segui gli aggiornamenti ufficiali. Negli anni scorsi ci sono state proroghe e finestre temporali specifiche, quindi è prudente controllare periodicamente sito e FAQ dell’Agenzia delle Entrate per capire scadenze, modalità e conferme operative.

Se ti muovi con calma, documenti in ordine e pagamenti tracciabili, il Bonus Acqua Potabile 2026 può trasformarsi da “voce sentita dire” a un recupero reale, e alla fine anche bere un bicchiere d’acqua del rubinetto sembrerà una scelta più semplice, e un po’ più intelligente.

Bolzano1250News

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