La serie Imperiale 1930: ecco quali valori della collezione raggiungono cifre impressionanti

C’è qualcosa di magnetico nella Serie Imperiale 1930: la guardi e ti sembra “solo” una bella sequenza ordinata di valori, poi inizi a leggere le storie dietro ogni taglio, e all’improvviso capisci perché alcuni pezzi della collezione arrivano a cifre impressionanti. È come aprire un cassetto di famiglia e scoprire che, tra ricordi comuni, c’è un oggetto rarissimo che nessuno aveva mai davvero notato.

Perché la Serie Imperiale è così ricercata (anche oggi)

La Serie Imperiale nasce nel Regno d’Italia e viene emessa tra il 1929 e il 1942, con usi e varianti che si trascinano fino al 1946. Al centro ci sono due immagini potenti e riconoscibili: Vittorio Emanuele III e l’Italia turrita. Ma la vera “benzina” del collezionismo non è solo l’estetica, è l’incrocio fra tariffe postali, tirature, distribuzioni locali e un dettaglio che fa sempre la differenza: la conservazione.

Se poi aggiungi il fatto che alcuni valori ebbero utilizzi particolari e altri finirono in parte distrutti, capisci perché la serie sia un terreno perfetto per chi ama scovare rarità.

La composizione della serie (1929-1930), in breve

La struttura è ampia, con 22 valori base, e già qui si sente il respiro “ufficiale” della serie.

Bassa fascia:

  • 2c arancio, 5c bruno, 7,5c violetto scuro, 10c bruno, 15c verde grigio, 20c carminio, 25c verde, 30c bruno, 35c azzurro

Alta fascia:

  • 50c, 75c, 1L, 1,25L, 1,75L, 2L, 2,55L, 3,70L, 5L, 10L violetto, 20L verde giallo, 25L nero azzurro, 50L violetto

Ed è proprio nella fascia alta, e in alcune “apparenti banalità” della fascia bassa, che si nascondono i valori da capogiro.

I pezzi che possono arrivare a cifre impressionanti (e perché)

Qui non si parla solo di “alto valore facciale uguale alto prezzo”. A contare sono rarità reale, domanda, e soprattutto se il francobollo è nuovo (integro, gomma originale) o su lettera viaggiata con uso coerente.

1) Il 3,70L, la star difficile

Il 3,70L (fine novembre 1930) è spesso citato come uno dei più ostici da reperire bene. È legato alle tariffe dal 1° ottobre 1930 e diventa una di quelle presenze che, quando la trovi su documento giusto, ti fa rallentare il respiro. Nelle affrancature miste può essere quasi “leggendario”, perché non è comune vederlo comparire nel modo corretto e convincente.

2) Il 2 centesimi, raro per destinazione

Il 2c sembra innocuo, e invece ha un profilo particolare: destinato anche a corrispondenze agevolate (come quelle per ciechi), oggi può risultare difficile da trovare nelle condizioni e negli usi che il mercato considera “da collezione vera”. È una di quelle rarità che ti fregano perché non urlano.

3) Gli alti valori da 10L in su

I tagli 10L, 20L, 25L, 50L sono naturalmente più ricercati, ma il salto di valore avviene quando entrano in gioco:

  • stati perfetti
  • documenti postali autentici
  • combinazioni miste con serie precedenti

Qui il collezionismo diventa quasi investigazione: una lettera apparentemente “normale” può rivelarsi un piccolo tesoro se la tariffa torna e l’uso è credibile.

4) Il caso speciale 50c + 10c, tra tirature e distruzioni

Questo è uno di quei racconti che spiegano da soli il mercato: un’emissione con tiratura limitata, vendite scarse, e una parte enorme destinata alla distruzione. Risultato? Quando un esemplare emerge in condizioni top, l’interesse sale rapidamente.

5) Il 1,75L, rarità anche per distribuzione

Il 1,75L è un altro nodo cruciale, soprattutto nuovo. La sua distribuzione limitata (in aree specifiche) lo rende un obiettivo realistico solo per chi cerca con pazienza e accetta che non tutti gli esemplari “belli” siano automaticamente buoni.

Varietà, affrancature miste e un consiglio che salva portafogli

Le varietà (spostamenti, difetti di stampa, dettagli anomali) su valori come 10c, 20c, 25c, 50c, 1,75L, 2,55L, 3,70L possono moltiplicare il valore in modo drastico. Ma qui entra in scena la parola chiave: perizia.

Le affrancature miste sono le più affascinanti perché “colorate” e narrative, ma sono anche quelle dove serve più attenzione: la combinazione deve avere senso tariffario e storico, non solo estetico. Una buona base è conoscere la filatelia e affidarsi a cataloghi e case d’asta serie quando si sale di livello.

Checklist rapida prima di entusiasmarti

  • Gomma integra (se nuovo) e senza manipolazioni evidenti
  • Dentellatura regolare e margini decenti
  • Annulli leggibili e coerenti (se usato)
  • Tariffa plausibile, soprattutto nelle affrancature miste
  • Presenza di certificato per i valori critici

Il punto: cosa rende “impressionante” un valore Imperiale

Non è magia, è la somma di tre cose: rarità verificabile, stato di conservazione e storia postale. La Serie Imperiale, proprio perché è stata usata a lungo e in modi diversi, permette ancora oggi quella sensazione rara: trovare un pezzo che tutti hanno visto mille volte, ma quasi nessuno ha davvero capito. E quando succede, sì, le cifre possono diventare impressionanti davvero.

Bolzano1250News

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