2 euro Spagna 2009 stelle grandi: la variante rara che molti non riconoscono

Capita più spesso di quanto pensi: apri un cassetto, trovi una 2 euro Spagna 2009, la guardi due secondi e la rimetti via. Eppure proprio lì, in quel bordo apparentemente identico a mille altri, può nascondersi la variante “stelle grandi”, una rarità che molti non riconoscono perché la differenza è sottile, quasi “da occhio allenato”. Ma una volta che sai cosa cercare, cambia tutto.

Perché proprio la 2 euro Spagna 2009 attira così tanto

Questa moneta commemorativa celebra il 10° anniversario dell’Unione Economica e Monetaria (UEM). È una tipologia molto diffusa e, ufficialmente, la tiratura complessiva è stata intorno a 8.000.000 di pezzi. Tradotto, non dovrebbe essere “rara”.

E infatti la versione comune non lo è. La magia, qui, sta nelle varietà di conio: piccole differenze nate durante la produzione, che creano due versioni visivamente simili ma collezionisticamente lontanissime.

Per contesto, se ti piace l’argomento, la parola chiave che incornicia tutto è numismatica.

La variante “stelle grandi”: cosa significa davvero

La variante nota come “stelle grandi” si riconosce osservando le dodici stelle sul bordo (la corona esterna tipica dei 2 euro). In questa varietà, le stelle appaiono leggermente più grandi rispetto al conio standard.

Sì, “leggermente” è la parola che rende la cosa difficile e affascinante insieme. Non stiamo parlando di un errore enorme o di un dettaglio che salta all’occhio a distanza. È una differenza che spesso noti solo quando:

  • confronti due monete affiancate,
  • usi una foto ad alta risoluzione,
  • oppure ti aiuti con una lente (anche solo quella del telefono, se fatta bene).

Come riconoscerla senza impazzire: check pratico

Se vuoi un metodo semplice, prova così:

  1. Luce radente: inclina la moneta sotto una luce laterale, le punte delle stelle “saltano fuori” meglio.
  2. Zoom: scatta una foto ravvicinata e ingrandisci, spesso è più facile che a occhio nudo.
  3. Confronto diretto: se hai un altro 2 euro qualunque, mettilo accanto. Il confronto è il trucco più efficace.
  4. Non fissarti sul disegno centrale: la differenza chiave è lungo il bordo, non nella parte interna.

Errori comuni (che fanno perdere la variante)

  • confondere usura o sporco con differenze di conio,
  • giudicare la dimensione delle stelle guardando solo una porzione del bordo,
  • affidarsi a foto sgranate di annunci online.

Tiratura: perché non c’è un numero “ufficiale” (ma una stima sì)

Qui arriva il punto interessante. Per la variante “stelle grandi” non esiste una tiratura ufficiale pubblicata dalle autorità. E questo spiega perché, online, trovi cifre diverse.

Le stime più ripetute in ambito collezionistico parlano di circa 75.000–100.000 esemplari. Non è una certezza matematica, è una stima ricavata dall’osservazione del mercato e dalle segnalazioni, ma è abbastanza condivisa da aver creato una “categoria” riconosciuta dai venditori.

Quanto vale davvero: la differenza che fa male (o gioisce)

Il valore cambia soprattutto in base alla conservazione.

In FDC (Fior di Conio), cioè praticamente perfetta, la variante “stelle grandi” viene proposta da commercianti intorno a €95 in alcuni listini e negozi online. La versione standard, invece, resta molto più bassa: spesso pochi euro se circolata, qualcosa in più solo se in confezione o in qualità alta.

Ecco una sintesi rapida:

VersioneTiraturaRiconoscimentoValore tipico
Standard~8.000.000comunebasso (pochi euro se circolata)
Stelle grandistimata 75.000–100.000varietà ricercata~€95 in FDC (indicativo)

Cosa fare se pensi di averla trovata

Se ti viene il dubbio, non correre subito a venderla e non “pulirla” mai (pulire una moneta spesso ne rovina la superficie e abbassa il valore).

Meglio:

  • conservarla in una bustina o capsula,
  • fare foto nitide del bordo (tutto il giro, non solo un pezzo),
  • confrontarla con immagini di riferimento affidabili,
  • chiedere un parere a un professionista o a un negozio numismatico serio.

La verità è che questa variante è rara soprattutto per un motivo: non perché sia impossibile trovarla, ma perché molti non la riconoscono. E spesso, la differenza tra “una moneta qualunque” e “una moneta da collezione” è solo un dettaglio, dodici stelle un filo più grandi, e la pazienza di guardarle bene.

Bolzano1250News

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